28 February 2020

Il biondo che ha carattere: caramello, miele, desert, ma soprattutto sano e lucente

Riflessi luminosi, tonalità accese e fibre capillari sane e nutrite: l’intramontabilità del capello biondo passa da corretti programmi di schiaritura e mantenimento che ne valorizzino le nuances e il tocco glamour.

Che si tratti di un dono innato o del frutto di una colorazione applicata in salone, il capello biondo rappresenta un’impegnativa (quanto impareggiabile) dichiarazione di personalità.

Per lungo tempo lo stereotipo l’ha associato a un carattere espansivo, a tratti sbarazzino ed esuberante. Del resto fu proprio Marylin Monroe a dire, in modo volutamente riduttivo e provocatorio: “Amami per i miei soli capelli biondi”.

Quel che è certo è che chi sfoggia le sfumature del biondo ha le idee ben chiare su cosa desidera esprimere. Per farlo deve neutralizzare i riflessi gialli o aranciati, puntare a tonalità luminose ed evitare il rischio che le schiariture, a lungo andare, devitalizzino e secchino il capello.

C’è un aspetto che accomuna davvero tutti le declinazioni di capelli biondi e schiariti: il bisogno di un programma di mantenimento mirato e continuativo, di una routine personalizzata per dei capelli che non possono fare a meno di risplendere di luce propria.

 

Le vie del biondo sono infinite

Ti sei mai chiesto quante tipologie di biondo esistano effettivamente?

Per semplificazione, molto spesso si finisce per ricondurle tutte alle classiche macro categorie del “biondo chiaro” e “biondo scuro”, oppure alle famiglie universalmente riconosciute dei “colori caldi” e “colori freddi”.

Tutto vero, ma la partita si gioca tra tantissimi tipi di biondo e, indipendentemente dal fatto che sia naturale o frutto di una schiaritura, bisogna saper scegliere quello che risalta l’incarnato, valorizza i lineamenti del viso, conferisce stile e personalità all’espressione.

Tornando a Marilyn, il suo è il caso della tonalità più topica e brillante: il biondo per eccellenza, quello che incornicia a pennello un colorito chiaro e dei tratti del viso armoniosi.

Tra i biondi più chiacchierati segue a ruota il biondo cenere, elegante, adatto a tutte le carnagioni e gestibile su qualsiasi lunghezza. Il biondo platino è un azzardo maggiore, perché richiede un sottotono freddo, una pelle quasi candida e costanti cure di mantenimento. Pena: i riflessi gialli, l’indebolimento della fibra capillare sottoposta a decolorazione e la fastidiosa ricrescita.

Tra i più diffusi ci sono poi il biondo caramello, garanzia di naturalezza e di portabilità perfetta per chi si sente bruna ma vuole mostrare il suo lato caldo e luminoso, il biondo grigio, versione più fredda e chic del biondo, e il biondo viola, la scelta trendy e originale che non passa inosservata.

Tutte sfumature senza tempo (si potrebbe dire everblonde), che regalano terreno fertile per sbizzarrirsi con tecniche di chiaro-scuro e infinite creazioni di tendenza. Quelle del 2020 hanno un unico imprescindibile comandamento: riscaldare l’aspetto con un tocco intenso e avvolgente. Ancor meglio se versatile e facilmente indossabile. 

Trend 2020: la bella stagione si tinge di naturalità

Procedendo verso la primavera, non è solo il clima a scaldarsi.

Il red carpet della notte degli Oscar ci ha già spoilerato alcune delle parole d’ordine per i tagli medio-corti in auge in questa fase del 2020, che sono senza dubbio naturalezza e luminosità.

Le celebrities hanno portato in scena un ventaglio di biondi morbidi, dolci, rassicuranti e ideali anche per le castane. Si tratta di gradazioni sofisticate e senza eccessi, con un’allure delicata e la ricerca di schiariture tono su tono che rendano la chioma dinamica e piena di luce.

Versioni glam e tinte raffinate, mai come quest’anno, hanno quindi trovato il perfetto compromesso: spopolano le sfumature calde del warm amber, più chiaro del caramello per accontentare bionde e castane, e del biondo miele, accompagnate dal pastel frame (biondo pesca), che riesce ad addolcire i connotati donando un elegante tocco pescato leggermente pastellato. Riscalda senza stravolgere, movimenta senza rinnegare le nuance fredde di partenza. E poi ci sono le ultime vere star di questa stagione: il biondo burro, dolce ma non caldo come il miele, e il desert blonde, screziato, sfumato e facile da portare. Chiaro intorno al volto e più scuro sulla parte posteriore della chioma, per un effetto che gioca su luci e ombre.

La palette è fatta, ora è tempo di passare alla pratica. E chi sfoggia capelli biondi sa che, su schiariture e mantenimento, si inizia a fare davvero sul serio.

Per prima cosa, decolorare senza danni 

Con il processo di schiaritura, di solito, tutti i nodi vengono al pettine.

Nonostante il biondo sia un colore ampiamente richiesto, molti sono i timori e gli strascichi che una sua scorretta gestione può comportare.

Il grado di decolorazione dipende dalla pigmentazione iniziale dei capelli e può quindi portare ad un’applicazione più o meno aggressiva. Senza considerare il fatto che la frequenza del trattamento può rivelarsi uno dei nemici più insidiosi della salute del capello, sottoponendolo a eccessivi stress capaci di causare conseguenze a lungo termine.

Bene: sgombrato il campo da prodotti e trattamenti nocivi e destrutturanti, ecco che riemerge la possibilità di ricorrere a soluzioni più sane, che agiscono progressivamente e nel pieno rispetto della fibra capillare. Nei saloni Oway si utilizza Hbleach, la prima crema decolorante senza ammoniaca, a base di burro di kukui e potenziata dall’azione sinergica di tre oli essenziali.

Un prodotto a disposizione del professionista per schiarire fino a 5-6 toni lasciando i capelli morbidi ed elastici, senza esalazioni ammoniacali, profumi e volatilità di alcun genere. Il suo effetto è progressivo e omogeneo e garantisce un maggior controllo del livello di schiaritura preservando la salute del capello, grazie al potere lenitivo della perilla biologica, al carattere rinforzante della lavanda biodinamica e alle proprietà nutrienti del dattero etico.

Perché schiaritura, in realtà, non è sempre sinonimo di stress e impoverimento.

Ma per risplendere, occorrono cura e costanza

La tonalità unica che cercavi, il tocco di personalità e distinzione di cui sentivi il bisogno per esprimere a pieno la tua indole decisa e positiva, è diventato realtà.

In salone hai provato l’esperienza di un trattamento non invasivo capace di rischiarare il tuo volto e di illuminare i tuoi lati nascosti, ma per tener vivo l’effetto tanto ricercato occorrono impegno, regolarità e attenzione. E, ovviamente, i giusti alleati per la sfumatura che indossi.

Con il programma di mantenimento a casa Hblonde, il testimone passa nelle tue mani.

Per ravvivare e valorizzare la tua personalissima tonalità – sia essa dorata o platino, grigia o caramello, cenere o viola – e neutralizzare i riflessi indesiderati, Oway ha messo a punto un ventaglio di proposte tailor made, perfette per capelli decolorati, sbiaditi, aridi o devitalizzati.

Per nutrire e ravvivare la tua sfumatura di biondo non devi fare altro che procedere per gradi, impegnandoti dalla radice alla punta del mantenimento: prima detergi i tuoi capelli, alternando Hblonde hair bath con un altro bagno capillare Oway Care, successivamente idratalo con la maschera indicata nel tuo programma personalizzato e infine fissa il colore con il Color Protection Veil.

Nel programma Hblonde l’azione ristrutturante della fibra è garantita dagli alleati agricosmetici schierati a favore dei capelli biondi: il Verbasco biologico e la Romice biodinamica, insostituibili alleati di lucentezza e vitalità, e il Dattero etico, campione di elasticità e nutrimento.

Ora tocca a te.

Perché, in fondo: “da un grande potere (e splendore) derivano grandi responsabilità”.

 

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